Alcune problematiche dell’auto elettrica
Negli ultimi mesi l’attenzione delle case automobilistiche si è focalizzata sulle auto elettriche. Le principali case produttrici sono pronte a lanciare modelli di auto solo elettriche a partire dal 2010. La Renault addirittura ha lanciato in tv almeno due spot, di cui in uno si parla solo della loro attenzione all’ambiente, mentre nell’altro lancia i suoi modelli di auto elettrica (devo dire piuttosto accattivanti),

vendendoli come risposta concreta all’inquinamento ecc ecc. Peccato che ad oggi nel sito della casa madre non ci sia nessun rimando a questa attenzione verso l’ambiente, e che il sito dove si parla delle auto elettriche sia piuttosto difficile da trovare. Sapevo che esisteva perché avevo visto la pubblicità su un quotidiano, ma trovarlo è stata dura. La risposta che mi sono dato è che abbiano dato in mano a una qualche agenzia la realizzazione di questo nuovo green washing (passatemi il termine), mentre per forza di cose la casa madre procede come al solito. Insomma devono vendere l’idea di far parte di questa Green Economy! e secondo me stanno lavorando molto bene, a parte qualche defaillance.
Riporto una tabella con una rapida sintesi delle caratteristiche salienti di alcuni modelli di auto elettriche:

Tabella di raffronto auto elettriche

Marca

Mitsubishi

Citroen

Bollorè-Pininfarina

Renault

Piaggio

Modello

i-MiEV

C-Zero

Bluecar

Kangoo Z.E.

Porter

Tempo ricarica

7 h

6 h

5 h

SCONOSCIUTO

8 h

Tempo ricarica Fast (all’80%)

30 min

30 min

?

2 h

Autonomia

?

130 km

250 km

160 km

130 km

Non ho intenzione di lanciarmi in una dissertazione per dire quale sia la migliore, ma vorrei far luce su alcune problematiche legate all’auto elettrica, dato che il mercato ci spingerà al loro uso (e c’era chi sperava ancora nell’idrogeno…).
Consumi energetici
Considerando i consumi di elettricità attuali, e anche il fatto che alcune volte si sono verificati dei blackout per domanda energia > offerta, in molti si chiedono: dove salterà fuori la corrente per ricaricare queste auto? Il Governo italiano per ridurre la propria dipendenza energetica sta puntando decisamente su due fronti: una immediata che è il carbone (vedasi conversione centrale Porto Tolle e progetto di costruzione nuova centrale a carbone in Calabria ) ed una più a lungo termine che è il nucleare. Il rischio di aumentare la nostra dipendenza energetica è dietro l’angolo, ma ad essere sinceri anche il problema dei picchi potrebbe essere risolto facendo ricaricare le auto solo nelle ore notturne, sfruttando la domanda ridotta a favore della riduzione degli sprechi. Si potrebbero pensare delle regole/incentivi ad hoc. Oppure creando un meccanismo di presa consegna delle batterie da parte di gestori privati, che avendo una certa scorta potrebbero ricaricare le batterie di notte (vedi sotto).

Ricarica Rapida
Bella l’idea di ricaricare le batterie in 30minuti, peccato che non possa essere fatto in casa dato l’elevato quantitativo energetico richiesto, ma ci sia bisogno di impianti ad hoc…non a caso l’Enel programma un futuro di suoi distributori, al posto dei tradizionali di benzina. Resta il fatto che, almeno per ora la ricarica rapida non è consigliata, dato che stressando molto le batterie riduce la loro durata. Interessante invece il progetto di sostituzione rapida delle batterie, da fare in pochi minuti, diciamo il tempo di un rifornimento, ma ci vogliono impianti apposta. Si parla sempre di centinaia di kg di batterie!!!
Piazzole di ricarica sparse un po’ ovunque?
A pensarci bene l’auto elettrica trova la sua applicazione ideale (almeno per ora) in ambito urbano, e considerando che in media in città non si fanno più di 40 km al giorno e che l’autonomia minima reale di un’auto elettrica è di 80-100km, viene fuori che non c’è bisogno di tutte queste piazzole di ricarica (se non sotto casa). Il problema pare quindi solo percettivo. Ad esempio la nostra mentalità ci ha abituato a sovrastimare le dimensioni medie delle macchine che sotto-utilizziamo (difficile vedere + di una persona al volante) e a pensare che sia necessario avere dei distributori ovunque, ma pensandoci bene anche noi facciamo benzina sempre negli stessi posti, quindi basterebbe semplicemente un piccolo cambio di mentalità, e fare la sosta sotto casa. Il problema quindi dovrebbe essere quello di come ricaricare l’auto sotto casa di notte se non si ha un garage.

Emissioni di un’auto elettrica (accenni)
Spesso si identifica l’auto elettrica con l’auto ad emissioni zero, ma non è così: da una parte perché l’energia per ricaricare le batterie va prodotta in qualche modo e non si può pensare allo stato attuale di utilizzare fotovoltaico ed eolico per ricaricare un intero parco veicolare, e dall’altra perché ci sono delle emissioni non legate alla combustione. Ad esempio le auto elettriche emettono PM10. Forse associavate il PM10 a nebbiosi motori diesel, ma nelle auto nuove il PM10 prodotto dalla combustione è quasi zero (2%), mentre il grosso, il 98% è prodotto dall’abrasione (uso freni, uso frizione, consumo pneumatici e asfalto). Quindi come potete vedere nel grafico sotto, un’auto elettrica emette all’incirca lo stesso PM10 di una nuova Euro 5, a causa dell’abrasione.

autoelettriche2

E le batterie?
Quanto durano? E’ lecito pensare che possano dare il massimo almeno per 3-4 anni, ma difficile stimare il loro impatto ambientale in termini di produzione e smaltimento. Poi immagino che non tutti i pezzi siano riciclabili, quindi ci sarà bisogno di discariche…speciali?
Passare all’auto elettrica
Le case automobilistiche ci vendono l’idea che se vuoi rispettare l’ambiente devi comprarti un’auto elettrica. Cavalcando l’onda della Green Economy si propongono come amiche dell’ambiente, dell’uomo e del futuro. Solo che produrre vuol dire consumare risorse, ed ogni nuovo oggetto (specie elettronico) per quanto sia magari sostenibile, richiede un certo consumo di energia e materie prime non rinnovabili. Va da se quindi che il bilancio tra rottamazione di una macchina che va ancora e l’acquisto di una elettrica potrebbe essere negativo. Poi l’auto elettrica vista nell’ottica del trasporto di persone in questi 30-40 km per muoversi nella città, pare più un surplus, una seconda auto, cioè una necessità indotta dalla ricchezza che una effettiva necessità, dato che in generale ci sono valide alternative offerte dai mezzi pubblici o dalla bici. A mio avviso il bilancio è più positivo se le auto elettriche vanno a sostituire le vecchie auto e mezzi da lavoro (consegna merci, lavori stradali ecc ecc) che generalmente sono molto vecchi.
Conclusioni
L’auto elettrica potrebbe migliorare un po’ le cose in città, meno a livello di bilancio energetico globale, ma la sua diffusione e uso dovrebbe essere fatta con una buona dose di attenzione e buonsenso, coordinando la realizzazione di azioni diverse (su ne ho elencate solo alcune), altrimenti potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang. Non credo che le varie case automobilistiche si stiano interessando ai problemi del contorno e a pensarci non è il loro compito. Sarebbe quindi l’UE o lo stato che dovrebbe prendere in mano le redini della situazione giocando un po’ d’anticipo.
Per far si che l’auto elettrica funzioni bisogna costruire un attenta cornice al contorno. Ci si riuscirà?